La Bce taglia i tassi allo 0,75%
Previsioni confermate: la Bce ha abbassato di un quarto di punto (dall'1% allo 0,75%) il costo del denaro. Giù dello 0,25% a quota zero quello sui depositi e in calo di un quarto di punto all'1,50% quello marginale. È questa la decisione presa dal consiglio direttivo della Banca centrale europea, che si è riunito oggi a Francoforte. Con il taglio dei tassi allo 0,75% deciso oggi dalla Bce, l'Eurotower scende per la prima volta sotto l'1%.
Il presidente della Bce, Mario Draghi, ha giustificato l'abbassamento dei tassi di interessi con un calo della «pressione sull'inflazione», anche se ha precisato che «tutte le misure di sostegno sono temporanee». «Aspettative inflazione al di sotto, ma prossime al 2%.» ha spiegato il presidente dell'Eurotower. La Bce sarà «rigorosa e indipendente» nel suo nuovo impegno di supervisore unico del sistema bancario che l'Unione Europea progetta di affidarle nei prossimi mesi ha aggiunto Draghi che si «aspetta un forte impegno politico» dei leader europei. Draghi ha poi spiegato che il consiglio direttivo della Bce ha accolto favorevolmente la decisione del Vertice Ue di «usare con flessibilità» i fondi europei Esm e Efsf per «stabilizzare i mercati» in funzione anti spread. Draghi ha spiegato che la banca centrale agirà da agente dei due fondi.
«Nel breve termine - ha detto ancora Draghi - ci aspettiamo che l'economia dell'area euro si riprenda gradualmente, anche se sulla fase attuale pesano una serie di fattori. In particolare le tensioni in alcune aree dell'euro del mercato del debito sovrano e il loro impatto sulle condizioni del credito».
Una «disoccupazione elevata» tuttavia peserà sullo slancio della ripresa che è prevista «graduale» nel corso dell'anno ha spiegato ancora Draghi. «Nel secondo trimestre - ha aggiunto il presidente della Bce - i dati macro indicano un'economia più debole».