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Fisco e Tasse

2023-03-21

Tassi d'interesse: BCE comunica un rialzo dal 22 marzo

Con un comunicato stampa del 16 marzo la BCE Banca centrale Europea informa dell'ulteriore aumento dei tassi di interesse.

In particolare, viene comunicato che, il Consiglio direttivo ha deciso di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. 

Pertanto, i tassi di interesse saranno innalzati come di seguito specificato:

  • sulle operazioni di rifinanziamento principali: 3,50%,
  • sulle operazioni di rifinanziamento marginale: 3,75%,
  • sui depositi presso la banca centrale: 3%.

con effetto dal 22 marzo 2023.

Banca Centrale Europea: i dati a marzo 2023 su tassi e inflazione

Nello stesso comunicato la BCE, in merito alle decisioni di politica monetaria, specifica quanto segue:

  • l’inflazione dovrebbe rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato,
  • pertanto, il Consiglio direttivo ha deciso di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE, in linea con la sua determinazione ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine. 

L’elevato livello di incertezza accresce l’importanza di un approccio fondato sui dati per le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento, che saranno determinate dalle sue valutazioni sulle prospettive di inflazione alla luce dei nuovi dati economici e finanziari, dalla dinamica dell’inflazione di fondo e dall’intensità di trasmissione della politica monetaria. 

Il Consiglio direttivo segue con attenzione le tensioni in atto sui mercati ed è pronto a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro. 

Il settore bancario dell’area dell’euro è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità. 

In ogni caso, la BCE dispone di tutti gli strumenti necessari per fornire liquidità a sostegno del sistema finanziario dell’area dell’euro, qualora ve ne sia l’esigenza, e per preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria. 

Le nuove proiezioni macroeconomiche degli esperti della BCE sono state ultimate agli inizi di marzo, prima delle recenti tensioni emerse nei mercati finanziari. 

Tali tensioni comportano pertanto ulteriore incertezza riguardo alle valutazioni dello scenario di base per l’inflazione e la crescita. 

Prima di questi ultimi sviluppi, gli esperti della BCE avevano già rivisto al ribasso le proiezioni per l’inflazione complessiva nello scenario di base, soprattutto per effetto del minore contributo delle quotazioni energetiche rispetto alle attese precedenti. 

Gli esperti della BCE indicano ora che l’inflazione si collocherebbe in media:

  • al 5,3% nel 2023, 
  • al 2,9% nel 2024
  • al 2,1% nel 2025.

Allo stesso tempo, le pressioni di fondo sui prezzi restano intense. 

L’inflazione al netto dei beni energetici e alimentari ha continuato ad aumentare a febbraio e gli esperti della BCE si attendono una media del 4,6% nel 2023, livello più elevato di quello anticipato nelle proiezioni di dicembre.

In seguito dovrebbe ridursi al 2,5% nel 2024 e al 2,2% nel 2025, via via che le spinte al rialzo derivanti dai passati shock dell’offerta e dalla riapertura delle attività economiche verranno meno e che la politica monetaria più restrittiva frenerà in misura crescente la domanda.

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